Marina Venturini
La malattia psoriasica (psoriasi e artrite psoriasica) può manifestarsi non solo in età adulta, ma anche nell’infanzia e nell’adolescenza con manifestazioni peculiari. La psoriasi, infatti, che colpisce circa il 3% della popolazione, in circa un terzo dei casi è in età pediatrica.
La prevalenza della malattia spesso è sottostimata poiché nel bambino sono frequenti forme lievi o atipiche all’esordio che possono rendere difficile il corretto inquadramento diagnostico.
Anche nel bambino, come nell’adulto, la psoriasi può associarsi a diverse comorbilità. Tra le più frequenti vi sono:
sovrappeso
dislipidemia
insulino-resistenza e diabete mellito
ipertensione arteriosa
malattie gastrointestinali
Come nell’adulto, anche nel bambino alla base dell’insorgenza della patologia vi è una predisposizione genetica su cui si innescano molteplici fattori scatenanti quali:
infezioni
traumi meccanici della cute (fenomeno di Koebner)
stress emotivi
assunzione di farmaci specifici, sebbene questa condizione sia meno frequente nel bambino rispetto al soggetto adulto
Nel lattante la comune comparsa di crosta lattea al capillizio (dermatite seborroica caratterizzata da squame giallastre) può talora essere la spia di esordio di una psoriasi in età infantile, specialmente se il bambino ha familiarità per psoriasi.
Anche nel bambino la forma di psoriasi più frequente è la psoriasi a placche (detta anche psoriasi volgare). Si manifesta con la comparsa di placche eritemato-desquamative in sedi caratteristiche quali:
È frequente anche l’interessamento del capillizio e delle unghie in cui insorgono alterazioni della lamina o del letto ungueale che costituiscono la cosiddetta onicopatia psoriasica.
Inoltre, sono peculiari dell’età pediatrica 3 specifiche forme di psoriasi:
Le lesioni psoriasiche sono generalmente asintomatiche sebbene talora possano essere pruriginose soprattutto se si instaurano fenomeni di sovra-infezione batterica delle lesioni psoriasiche.
L’impatto sulla qualità della vita è da non sottovalutare nel bambino poiché la presenza di lesioni psoriasiche sulle aree scoperte quali volto, mani e arti può creare notevole disagio e lo sviluppo nel tempo di ansia e depressione.
La presenza di comorbidità può ovviamente peggiorare il carico fisico e psicologico.
Il decorso della malattia in età infantile è estremamente variabile e spesso le forme infantili rispondono meglio alle terapie rispetto alle forme dell’adulto.
Nelle forme di psoriasi lieve il trattamento prevede l’impiego di topici a base di corticosteroidi associati a derivati della vitamina D, che se impiegati con le dosi e secondo i tempi corretti sono in genere ben tollerati. Per trattare l’ipercheratosi delle lesioni è consigliabile, solo nel bambino più grande, l’uso di creme cheratolitiche, in grado di favorire il distacco e l’eliminazione delle squame.
Nelle forme moderate o gravi, con estensione superiore al 10% della superficie corporea o che interessano particolari aree sensibili quali volto, mani, capillizio, genitali, la sola terapia topica non è in genere sufficiente ed è opportuno il ricorso ad altre terapie quali la fototerapia UVB a banda stretta o la terapia con farmaci sistemici o biologici.