Non è detto che il cibo non sano causi un aumento di psoriasi, dipende da quante volte lo consumiamo e quanto frequentemente. Mi spiego meglio: se vi chiedo se la Saint Honoré è un cibo non sano, sicuramente tutti rispondete che non è sano, è evidente e intuitivo; però se la mangiamo il giorno del nostro compleanno, oggettivamente dobbiamo temere qualcosa per la nostra psoriasi? La risposta è no, chiaramente no. Ma se esageriamo quotidianamente con dei cibi che reputiamo anche molto sani, e questo ci porta ad avere un eccesso calorico e quindi sovrappeso o obesità, pur consumando cibo sano facciamo qualcosa che non giova.
Questo perché? Perché il sovrappeso contribuisce all’infiammazione coinvolta nella psoriasi. Quello che non dobbiamo fare è alimentare ulteriormente lo stato infiammatorio. E il sovrappeso lo alimenta. Sovrappeso infatti vuol dire grasso in eccesso e il grasso non è un tessuto passivo, ma attivo: produce delle sostanze che alimentano l’infiammazione. Quindi prima cosa, se siamo in sovrappeso, dobbiamo diminuire il nostro peso corporeo e portarci ai livelli di normalità.
Oltre al peso dobbiamo guardare la circonferenza vita, perché c’è grasso e grasso: quello sottocutaneo non è così pericoloso come il grasso che si sviluppa a livello addominale, quello del giro vita, perché questo contribuisce maggiormente all’infiammazione.
Quindi, a prescindere dai singoli cibi che consumiamo, non dobbiamo andare in sovrappeso o avere un eccesso di circonferenza vita.
Tutti i cibi consumati con frequenza elevata, d’abitudine, così come i cibi che hanno un eccesso di zuccheri e di grassi saturi, contribuiscono all’infiammazione.
Altri alimenti, come quelli contenenti omega 3, alcuni in particolare, possono contribuire a far produrre al nostro organismo sostanze con un effetto antinfiammatorio.
Quindi non si può parlare tanto di cibi sani o non sani, ma di abitudini alimentari più o meno corrette. E in letteratura si trovano prove del fatto che abitudini alimentari corrette portano spesso a una migliore risposta terapeutica e a una minore esposizione alle recidive.