In estate aumentano le possibilità di esposizione al sole e quindi di beneficiare delle sue proprietà antinfiammatorie, note in diverse malattie cutanee, compresa la psoriasi. Naturalmente, l’esposizione non deve comportare scottature né arrossamenti, quindi è importante applicare un’adeguata fotoprotezione ed evitare il sole nelle ore più calde.
Inoltre, va mantenuta la terapia in atto e la costante idratazione della cute mediante emollienti topici.
D’altro canto, le alte temperature che determinano l’incremento della sudorazione possono causare un peggioramento delle manifestazioni cutanee, in particolare di quelle localizzate alle mani e ai piedi. Queste aree sono anche particolarmente soggette all’azione di fattori irritanti, come vento, salsedine, terra e sabbia.
Il ruolo completo degli effetti stagionali sulla psoriasi deve ancora essere chiarito.
Inoltre, va mantenuta la terapia in atto e la costante idratazione della cute mediante emollienti topici.
Una revisione sistematica della letteratura sulle variazioni stagionali della psoriasi in Europa centrale e settentrionale evidenzia che in circa la metà dei pazienti la psoriasi era stabile nelle diverse stagioni. Circa il 30% è migliorato in estate, il 20%, al contrario, ha ottenuto risultati migliori in inverno, con un marcato peggioramento durante l’estate in alcuni casi.1
Inoltre, va mantenuta la terapia in atto e la costante idratazione della cute mediante emollienti topici.
Uno studio retrospettivo su pazienti cinesi ha cercato di individuare fattori potenzialmente correlati alle variazioni stagionali della psoriasi e ha concluso che soggetti con una maggiore esposizione alla luce solare (per motivi legati alla professione) avevano meno probabilità di riportare un aggravamento della psoriasi in autunno/inverno. Al contrario, il fumo e l’iperlipidemia erano associati all’aggravamento della psoriasi in inverno e in autunno. Sono però necessari ulteriori studi prospettici per identificare la causalità.2
Inoltre, va mantenuta la terapia in atto e la costante idratazione della cute mediante emollienti topici.
In estate, l’aumento di disponibilità di frutta e verdura fresca favorisce una dieta ricca di questi alimenti, che (sempre escludendo gli abusi) sembra avere una certa utilità in caso di malattia psoriasica. È utile anche non abbandonare il consumo di legumi, solitamente più abbondante in inverno.
Inoltre, va mantenuta la terapia in atto e la costante idratazione della cute mediante emollienti topici.
È consigliabile evitare invece piatti veloci a base di salumi e formaggi, perché un eccesso di questi alimenti potrebbe avere un effetto pro-infiammatorio. Si può anche approfittare di una vacanza al mare per incrementare il consumo di pesce che offre diversi vantaggi:
fornisce un buon apporto di proteine in genere più facilmente digeribili rispetto a quelle della carne. Le proteine sono particolarmente importanti nelle fasi gravi della psoriasi, quando c’è molto ricambio di tessuto e quindi un aumentato fabbisogno di questi nutrienti;
ha un buon contenuto di selenio, antiossidante che si trova spesso in minore concentrazione nel sangue di chi è affetto da malattia psoriasica rispetto al resto della popolazione;
soprattutto il pesce azzurro apporta acidi grassi polinsaturi omega 3, in particolare acido eicosapentaenoico (EPA) che ha azione antiossidante, favorisce la sintesi di sostanze antinfiammatorie e impedisce che l’acido arachidonico promuova la sintesi di sostanze pro-infiammatorie.
Fonti
1. Jensen KK et al. Psoriasis and seasonal variation: A systematic review on reports from Northern and Central Europe-Little overall variation but distinctive subsets with improvement in summer or wintertime. Skin Res Technol 2022; 28(1): 180-6.
2. Zheng X et al. Seasonal Variation of Psoriasis and Its Impact in the Therapeutic Management: A Retrospective Study on Chinese Patients. Clin Cosmet Investig Dermatol 2021; 14: 459-65.
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