Il binomio psoriasi e tatuaggi è al centro di frequenti dibattiti, specie tra coloro che desiderano tatuarsi per nascondere i segni della malattia. È importante ricordare che, in presenza di psoriasi o artrite psoriasica, è consigliabile informarsi con un dermatologo prima di entrare nello studio del tatuatore.
In questo articolo cercheremo di rispondere alle domande più frequenti riguardo a psoriasi e tatuaggi. Chi ha la psoriasi può fare tatuaggi o sarebbe meglio evitare? I tattoo possono davvero aiutare a celare le lesioni cutanee? Il tatuaggio, così come il microblading alle sopracciglia, è rischioso? Continua a leggere per scoprire norme di comportamento e linee guida degli esperti per tatuarsi anche in presenza di malattia psoriasica.
I tatuaggi sono considerati vere opere d’arte impresse sulla pelle, oltre che mezzi attraverso cui lanciare messaggi o custodire ricordi. Inoltre, chi ha la psoriasi spera spesso di trovare nel tattoo uno stratagemma con cui camuffare le lesioni desquamanti ed eritematose dovute alla malattia1.
Tuttavia, fare tatuaggi aiuta davvero in caso di psoriasi? La risposta è no, anche perché in un soggetto su quattro si può assistere a un peggioramento delle condizioni2.
Lo stesso dicasi per l’associazione tra tatuaggi e psoriasi guttata e tatuaggi con artrite psoriasica, disordini autoimmuni noti per la loro capacità di attraversare fasi di remissione e riacutizzazione3,4. Ragion per cui, prima di tatuarsi, è indispensabile valutare se procedere o meno di concerto con il dermatologo. Tra i fattori da prendere in considerazione ci sono in modo particolare il tipo di malattia, il piano terapeutico e le condizioni generali di salute dell’individuo, elementi che potrebbero comportare rischi diversi per chi decide di tatuarsi5.
Alla luce di quanto appena detto, è preferibile ricorrere a soluzioni meno invasive e più efficaci per mascherare le chiazze psoriasiche puntando, per esempio, su make-up o outfit: il trucco in questo caso dovrebbe applicarsi facilmente e non irritare la pelle6, mentre gli abiti dovrebbero privilegiare forme ampie e fibre naturali a eccezione della lana, che potrebbe favorire un aggravamento delle lesioni7.
Psoriasi e tatuaggi difficilmente incontrano il favore dei dermatologi, anche se la malattia non costituisce una controindicazione assoluta alla moda di decorarsi il corpo8. Tuttavia, l’ago e l’inoculazione sottocutanea di pigmenti possono portare a un aggravamento della patologia anche con l’interessamento di distretti anatomici fino a quel momento risparmiati9.
In generale, le complicanze che possono insorgere sono le seguenti.
Quando si affronta l’argomento psoriasi e tatuaggio, vi sono altri due rischi non trascurabili. Il primo, come spiegano i docenti della scuola di specializzazione di dermatologia dell’Università Federico II di Napoli, deriva dall’ipotetico esordio post-tattoo della patologia nelle persone asintomatiche che presentano però una certa predisposizione2.
Il secondo, non meno pericoloso, è il cosiddetto fenomeno di Koebner. Il trauma cutaneo, scatenato dal tatuaggio, può difatti promuovere in quasi il 25% dei casi un aumento dell’infiammazione a carico della pelle e la comparsa di nuove lesioni psoriasiche11.
Il fenomeno di Koebner si contraddistingue per l’insorgenza di nuove lesioni in regioni cutanee precedentemente sane che, a seguito di un trauma, hanno sviluppato una cicatrice. Tra le cause del cosiddetto isomorfismo reattivo figurano abrasioni, morsi, ustioni, sfregamenti, punture d’insetto, radiazioni ionizzanti e tatuaggi12.
La fisiopatologia all’origine del fenomeno è poco chiara anche se probabilmente multifattoriale13.
Sembra, infatti, che intervengano diversi meccanismi13 che vedono:
Alcune teorie suggeriscono si tratti invece di un processo vascolare, mentre altre ancora ritengono che vi sia la partecipazione del derma papillare13.
L’unica certezza? Il fenomeno di Koebner è imprevedibile e può presentarsi subito dopo il tatuaggio, ma anche a distanza di tempo2.
Psoriasi e tatuaggi sono compatibili? Come già anticipato, non esistono controindicazioni vere e proprie, ma è fondamentale aumentare la consapevolezza in chi è realmente interessato a farsi un tattoo. In linea generale, i dermatologi invitano i pazienti affetti da psoriasi a rinunciare all’idea del tatuaggio perché spesso si assiste a un peggioramento delle proprie condizioni e quest’invito diventa ancora più forte se ci sono dei precedenti con il fenomeno di Koebner14.
Se il tatuaggio per il paziente con psoriasi è irrinunciabile, è comunque bene attendere che la patologia non si trovi nella fase acuta dato che la pelle sembra essere maggiormente incline a sviluppare l’isomorfismo reattivo1.
Le persone affette da psoriasi che, dopo aver consultato il dermatologo, decidono di procedere a farsi un tatuaggio, dovrebbero seguire alcune semplici ma fondamentali regole14,15.
Psoriasi e tatuaggio alle sopracciglia costituiscono un argomento delicato. Il cosiddetto microblading si fonda, difatti, sull’introduzione di pigmenti colorati nella cute e, in quanto tale, non è consigliato in caso di malattie dermatologiche come la psoriasi. Chi fosse interessato a tatuarsi le sopracciglia deve dunque rivolgersi, in via preliminare, al dermatologo per valutare la situazione ed eventualmente procedere in piena sicurezza16.
Il tattoo è ormai diventato l’oggetto del desiderio di molte persone e, tra di loro, c’è anche chi è affetto da psoriasi. Tuttavia, rimangono alcuni dubbi. Il tatuaggio per chi ha la psoriasi è sicuro? Secondo i dermatologi, un tatuaggio in presenza di psoriasi non è una buona scelta perché la malattia può aggravarsi o perfino svegliarsi nei soggetti asintomatici. Più in generale, la questione rimane delicata quando si parla di malattia psoriasica e tatuaggi, motivo per cui è sempre bene consultare un dermatologo prima di recarsi dal tatuatore.
Bibliografia