La psoriasi è definita come una patologia infiammatoria cronica non trasmissibile, multifattoriale (ovvero condizionata da diversi fattori: genetici, ambientali e immunologici) e immunomediata (vale a dire che il sistema immunitario gioca un ruolo importante nella malattia).
Per comprendere appieno il ruolo dei diversi aspetti che entrano in gioco è necessario fare chiarezza su alcuni termini, che useremo di seguito.
È necessario infatti distinguere tra:
eziologia: la causa (o insieme di cause), ciò che scatena il processo patologico;
patogenesi: i processi fisiopatologici che portano a sviluppare una malattia;
trigger: fattore potenzialmente scatenante il processo patologico.
Se patogenesi e trigger sono più noti, l’eziologia non è ancora del tutto chiarita, come vedremo in seguito.
Il corpo normalmente produce nuove cellule della pelle negli strati più profondi della cute.
Le nuove cellule si spostano gradualmente fino al livello più esterno, poi muoiono e si sfaldano. L’intero processo richiede da tre a quattro settimane. Nelle persone con psoriasi questo processo si completa in soli tre-sette giorni.
Le cellule quindi si accumulano rapidamente sulla superficie causando chiazze, ispessimento e scaglie.
I ricercatori ritengono che questo funzionamento sia collegato a una risposta anomala del sistema immunitario. Quest’ultimo aiuta il corpo a difendersi da malattie e infezioni. Uno dei principali tipi di cellule utilizzate dal sistema immunitario è il linfocita.1,2
I linfociti normalmente rilevano e combattono eventuali invasori (ad esempio i batteri). Ma nelle persone con psoriasi, i linfociti iniziano ad attaccare per errore cellule di pelle sana. Questo fa sì che nuove cellule della pelle vengano prodotte più rapidamente del solito. Non è noto che cosa inneschi questo malfunzionamento del sistema immunitario, ma si ritiene che una combinazione di fattori genetici e ambientali possa svolgere un ruolo importante.
Non si conosce ancora la ragione precisa per cui il sistema immunitario, nelle persone con psoriasi, cominci a funzionare in modo anomalo.
L’ipotesi più accreditata è che ci sia una concomitanza di fattori genetici e ambientali che contribuiscono allo sviluppo della malattia. In sostanza, fattori genetici interagirebbero con fattori scatenanti, che porterebbero a un’abnorme risposta immunitaria, la quale a propria volta determinerebbe un’iperproliferazione delle cellule della pelle.3
Sebbene sia stata riconosciuta una componente genetica nello sviluppo della psoriasi, il ruolo che essa riveste non è ancora perfettamente chiaro.
Numerosi studi sono stati condotti sull’argomento e si è osservato che per la psoriasi deve essere considerato un modello poligenico (ovvero in cui sono implicati diversi geni) con una modalità di trasmissione ereditaria complessa.4
È probabile che diverse combinazioni di geni possano rendere le persone più vulnerabili alla condizione. Tuttavia, avere queste caratteristiche genetiche non significa necessariamente sviluppare la psoriasi.
I trigger sono i cosiddetti “fattori scatenanti”, che possono attivare in una persona la psoriasi o acutizzarla se già esistente.5-7 Tutto ciò che può influenzare il sistema immunitario può influire sulla psoriasi. In particolare:
Stress: gli studiosi ritengono che il sistema immunitario possa rispondere a pressioni emotive e mentali nello stesso modo in cui reagisce ai problemi fisici. Rilassamento e riduzione dello stress possono quindi aiutare a prevenire e ridurre la psoriasi;
Lesioni cutanee: un taglio, un graffio, una puntura d’insetto, un’infezione, una brutta scottatura solare possono scatenare la malattia;
Infezioni: in particolare l’infezione da streptococco è associata alla psoriasi guttata (sebbene la maggior parte delle persone che hanno infezioni alla gola da streptococco non sviluppi la psoriasi). Il mal di gola da streptococco spesso causa il primo esordio della psoriasi guttata nei bambini. Si può verificare una riacutizzazione in seguito a mal d’orecchi, bronchiti, tonsilliti o infezioni respiratorie;
Farmaci: alcuni farmaci sono associati all’attivazione della psoriasi o possono peggiorarla. Tra questi: litio, alcuni farmaci per l’ipertensione e per il cuore, alcuni antimalarici e antinfiammatori;
Fumo
Cambiamenti ormonali: in particolare nelle donne (ad esempio durante la pubertà e la menopausa);
Alcol: i forti bevitori hanno un rischio più elevato, specialmente gli uomini più giovani. L’alcol può anche rendere i trattamenti meno efficaci;
Peso corporeo
Oltre all’esistenza di aspetti genetici e trigger quali fattori che possano condizionare la comparsa della psoriasi, sono state considerate anche le abitudini alimentari.
Si ritiene che l’alto contenuto di grassi polinsaturi nella dieta e bassi livelli plasmatici di acido arachidonico contribuiscano alla ridotta prevalenza di malattie infiammatorie come la psoriasi.
Lo sapevi che la psoriasi fa parte della malattia psoriasica?
Fonti
1. Naldi L et al. Gestione clinica della psoriasi per il medico di medicina generale e lo specialista ambulatoriale. Pacini ed. 2016.
2. Nestle FO et al. N Engl J Med 2009;361(5):496-509.
3. Altomare GF et al. In: Linee guida e raccomandazioni SIDeMaST. Pacini ed. 2011 - pp. 29-56.
4. de Cid R et al. Nat Genet 2009;41(2):211-5.
5. Kimball AB et al., J Am Acad Dermatol 2008;58(6):1031-42.
6. Diallo M. J Clinic Case Reports 2012;2:8.
7. Lebwohl MG et al. In: Treatment of Skin Disease: Comprehensive Therapeutic Strategies 2010 - pp. 626-36.