PSORIASI SU ASCELLE, INGUINE, SENO E GLUTEI: DI COSA SI TRATTA?

La psoriasi può essere classificata in vari modi, in funzione della sintomatologia, della gravità e anche della localizzazione delle lesioni. La psoriasi delle pieghe, o psoriasi inversa, è una tipologia di psoriasi con specifiche caratteristiche che riguardano sia il tipo di manifestazioni cutanee sia le aree di insorgenza.

DOVE COMPARE LA PSORIASI DELLE PIEGHE

Tra i vari tipi di psoriasi, quella delle pieghe si caratterizza per il coinvolgimento di aree di pelle soggette a maggior attrito per lo sfregamento di superfici cutanee contigue e in cui c’è maggior rischio di macerazione per ristagno di sudore:

Cavi ascellari colpiti da psoriasi inversa

Cavi ascellari

Piega sottomammaria

Piega sottomammaria

Piega ombelicale

Piega ombelicale

Pieghe inguinali

Pieghe inguinali

Psoriasi delle pieghe compare nella piega tra i glutei

Piega tra i glutei

Per la natura peculiare delle lesioni e per la loro localizzazione, la psoriasi delle pieghe è detta anche psoriasi inversa.1,2

TIPOLOGIA DI LESIONI

Nella psoriasi delle pieghe, o psoriasi inversa, le chiazze sono ben demarcate, lisce, arrossate, lucide e a volte umide, spesso “a specchio”, poco o per nulla desquamate.

Se una desquamazione è presente, è spesso limitata ai margini della macchia. Quando le lesioni perdurano nel tempo possono formarsi fissurazioni dolorose, a volte anche sanguinanti.

A volte le lesioni lisce e situate nelle pieghe cutanee possono essere le sole manifestazioni presenti nella persona, in altri casi una diversa tipologia di psoriasi può insorgere altrove sul corpo: nella stessa persona possono coesistere diverse forme di psoriasi.

FATTORI AGGRAVANTI

La psoriasi inversa è più frequente nelle persone obese per il maggiore sfregamento delle superfici cutanee o nelle persone che presentano pieghe della pelle piuttosto profonde.

La riduzione del peso rappresenta certamente un obiettivo utile. La particolare localizzazione delle lesioni, e il loro continuo sfregamento, che col tempo rende la pelle ancora più vulnerabile e sottile, comportano un maggior rischio di infezioni da lieviti e funghi.

Una diagnosi corretta e precoce è importante per cominciare il più presto possibile a tenere sotto controllo i sintomi.

Per questo, in caso di comparsa delle lesioni, è fondamentale non tardare troppo a fare una visita dallo specialista.

Il medico, infatti, in caso di dubbio – data la somiglianza dei sintomi con quelli di altre patologie (ad esempio: eczemi, micosi, dermatiti ecc.) – potrà procedere con eventuali esami di approfondimento per poter fare una diagnosi differenziale.

CONSIGLI PER LA GESTIONE QUOTIDIANA DELLA MALATTIA

La psoriasi delle pieghe può risultare particolarmente dolorosa e fastidiosa proprio per la localizzazione peculiare delle lesioni, sottoposte a continua sollecitazione meccanica (sfregamento). Per gestire al meglio i sintomi, oltre alle cure prescritte dal dermatologo di riferimento, è opportuno prendersi cura di sé, quotidianamente, cercando di:

evitare saponi aggressivi e acqua troppo calda

idratarsi dall’interno, bevendo una quantità sufficiente di acqua

evitare di grattare/sfregare le lesioni

mantenere idratata la parte, con prodotti consigliati dal dermatologo

favorire la traspirazione della cute evitando abiti troppo stretti, sintetici o irritanti

esporsi alla luce solare per diversi minuti al giorno, evitando però le ore in cui il sole è più aggressivo

perdere peso se necessario

evitare alcool e fumo

ridurre lo stress

Potrebbe essere utile per il paziente tenere un diario dei sintomi, in cui annotare anche ciò che sembra legato a un loro miglioramento o peggioramento, per aiutare nell’identificazione dei trigger (fattori scatenanti).

Lo sapevi che la psoriasi fa parte della malattia psoriasica?

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Fonti

1. Altomare GF et al. Psoriasi: Linee guida e raccomandazioni SIDeMaST. In: Linee guida e raccomandazioni SIDeMaST. Pacini ed. 2011 - pp. 29-56.

2. Shwayder T, Benerjee S. Netherton syndrome presenting as congenital psoriasis. Pediatr Dermatol 1997; 14: 473-76.