Il cuoio capelluto è una delle aree del corpo sulle quali la psoriasi a placche compare con maggior frequenza, interessando indifferentemente sia i maschi sia le femmine.
In molti casi, il cuoio capelluto è la sede d’esordio della malattia.1
Proprio perché è la prima manifestazione della psoriasi, il paziente tende spesso a sottovalutare il problema – interpretandolo come una forfora particolarmente insistente – e a ritardare il consulto medico.
Le manifestazioni della psoriasi sul cuoio capelluto si localizzano nelle aree di attaccatura dei capelli e nelle zone limitrofe (collo, orecchie, fronte) e sono caratterizzate da chiazze rossastre di tipo squamoso che determinano prurito e secchezza della pelle.
Le placche sono solitamente ben circoscritte e comportano una desquamazione che può risultare molto abbondante.
Quando le squame psoriasiche del cuoio capelluto coprono gran parte del capo, si parla di “psoriasi a calotta”.
Se l’interessamento del cuoio capelluto è una delle svariate manifestazioni della psoriasi, il trattamento potrà prevedere la gestione globale della malattia impostando una terapia sistemica.2
Se invece la psoriasi del cuoio capelluto è la sua unica manifestazione e non giustifica un approccio a 360°, si potranno scegliere trattamenti topici che agiscano sull’ispessimento cutaneo.
In questo caso, la terapia prevede l’impiego di shampoo specifici e lozioni contenenti antimicotici o cortisonici. Un’alternativa efficace è rappresentata da trattamenti a base di vitamina D.
Nonostante il fastidioso prurito, con conseguente sfregamento insistente dell’area interessata, la psoriasi del cuoio capelluto non ha come diretta conseguenza la perdita dei capelli.
Il follicolo pilifero è infatti preservato dalla malattia, che si manifesta in superficie.
Un discorso a parte merita la psoriasi del cuoio capelluto nei bambini. Il cuoio capelluto, insieme al volto, rappresenta infatti l’area più colpita nei bambini.1 Può addirittura verificarsi che il cuoio capelluto sia l’unica sede nella quale si manifesta la malattia.
E tra i bambini con psoriasi sono davvero pochi quelli in cui il cuoio capelluto è esente da placche. Uno studio statunitense3 ha infatti evidenziato come in 4 bambini con psoriasi su 5 la malattia abbia coinvolto almeno una volta il cuoio capelluto, con maggior incidenza nelle femmine a causa di un più frequente utilizzo di oggetti – per esempio pettini e fermagli – che provocano modesti ma prolungati traumi.2
Sebbene non ci siano legami scientificamente provati tra comparsa della psoriasi e alimentazione, è ampiamente dimostrato che un regime dietetico inappropriato peggiori il decorso della malattia.4 Vanno evitati quindi i cibi che possono aumentare lo stato infiammatorio dell’organismo – alcol, insaccati, latticini, zuccheri, caffè e cioccolato – e privilegiato il consumo di frutta e verdura. Per mantenere idratata la pelle e ridurne la secchezza, un’ottima abitudine quotidiana è quella di bere molta acqua.
La cura e il lavaggio dei capelli sono aspetti di fondamentale importanza per chi soffre di psoriasi del cuoio capelluto.
L’utilizzo di prodotti delicati e curativi, dietro indicazione del dermatologo o del farmacista di fiducia, garantiscono una più appropriata gestione della malattia e possono indurre un miglioramento dei sintomi nelle aree trattate.
Nella gestione quotidiana della psoriasi del cuoio capelluto, è bene ricordare qualche accorgimento che permette di gestire al meglio la malattia:
pettinare i capelli tutti i giorni, delicatamente
leggere attentamente le etichette dei prodotti utilizzati; in caso di dubbi, rivolgersi al dermatologo o al farmacista
per alleviare il disagio derivante dalla psoriasi, scegliere acconciature che non evidenzino o che coprano la presenza di placche
avere pazienza: i trattamenti per la psoriasi del cuoio capelluto ci sono e funzionano, ma richiedono tempo per garantire miglioramenti concreti
cambiare spesso la fodera del cuscino
Procedure cosmetiche – permanenti, colpi di sole e tinture – non sono precluse, possono anzi aumentare l’autostima del soggetto con psoriasi. È però altamente sconsigliato il loro impiego “casalingo”.
È quindi raccomandabile rivolgersi a un parrucchiere esperto e di fiducia, vincendo l’imbarazzo che la psoriasi del cuoio capelluto porta inevitabilmente con sé.
Fonti
1. La Psoriasi: una patologia cutanea multiorgano. Nuovi paradigmi e strategie di tutela assistenziale. Report del Progetto PACTA, 2016.
2. Kragballe K et al. Long-term management of scalp psoriasis: perspectives from the International Psoriasis Council. J Dermatolog Treat 2013; 24(3): 188-92.
3. Mercy K et al. Clinical manifestastions of pediatric psoriasis: results of a multicenter study in the United States. Pediatr Dermatol 2013; 30(4): 424-8. 4. Afifi L et al. Dietary Behaviors in Psoriasis: Patient-Reported Outcomes from a U.S. National Survey. Dermatol Ther 2017; 7(2): 227-42.
Marina Venturini
La psoriasi del cuoio capelluto interessa circa l'80% dei pazienti affetti da psoriasi e costituisce la prima sede interessata all'esordio della malattia in circa il 25% dei pazienti.
In alcuni casi va tenuto presente che la comparsa di psoriasi al capillizio può essere il primo campanello di allarme per un successivo sviluppo di artropatia psoriasica; pertanto, un paziente che presenti tale localizzazione va monitorato anche sul versante articolare per cogliere gli eventuali iniziali segni e sintomi dell’artropatia psoriasica.
È stato dimostrato che tale localizzazione della malattia influisce pesantemente sulla qualità di vita del paziente, indipendentemente dal grado di gravità ed estensione della psoriasi sulle restanti parti del corpo.
Inoltre, la psoriasi del cuoio capelluto si accompagna, più che in altre regioni corporee, a spiacevoli sintomi quali prurito e talora bruciore/dolore, nonché sanguinamento e desquamazione, che possono aumentare notevolmente il disagio psicosociale di chi ne è affetto.
È stato dimostrato infatti che il carico psicologico connesso a tale forma di psoriasi si ripercuote negativamente sulla vita quotidiana, sul rendimento scolastico e sulle performance lavorative, portando conseguentemente a riduzione dell’autostima e difficoltà nei rapporti sociali.
La terapia di tale forma di psoriasi non è facile, poiché può risultare più resistente di altre localizzazioni di malattia alle terapie convenzionali.
Inoltre, anche quando le lesioni al capillizio siano limitate, l’aderenza alla sola terapia topica risulta difficile poiché i prodotti da applicare spesso causano effetti sgradevoli sul capello o necessitano di modalità di tempi di applicazione, posa e successivo risciacquo con conseguente consumo di tempo che porta il paziente ad abbandonare la terapia.
Le terapie generalmente impiegate variano in base alla gravità dell’interessamento del capillizio e comprendono terapie topiche, terapie sistemiche o farmaci biologici.
Anche la risposta ai diversi trattamenti risulta essere variabile indipendentemente dal tipo di trattamento impiegato. È infatti possibile, sebbene non frequente, che la psoriasi al capillizio insorga in corso di terapia con farmaci biologici.
In tal caso, se le lesioni non rispondono a un periodo temporaneo di associazione con terapia topica, è necessario cambiare classe di farmaco biologico e allo stesso tempo monitorare il paziente sul versante articolare, poiché talora la riattivazione della psoriasi al capillizio può associarsi a esordio o riattivazione di artropatia psoriasica.
Fonti
1. Crowley J. Scalp psoriasis: an overview of the disease and available therapies. J Drugs Dermatol 2010; 9(8): 912-18.
2. Frez ML et al. Recommendations for a patient-centered approach to the assessment and treatment of scalp psoriasis: a consensus statement from the Asia Scalp Psoriasis Study Group. J Dermatolog Treat 2014; 25(1): 38-45.
3. Zampieron A et al. Quality of life in patients with scalp psoriasis. G Ital Dermatol Venereol 2015; 150(3): 309-16.
Luisa Di Costanzo
Molto frequentemente, il cuoio capelluto risulta essere una delle prime aree del corpo ad essere colpite da psoriasi; la diagnosi di psoriasi dello scalpo a volte può non essere tempestiva perché l’aspetto clinico può talora essere sovrapponibile ad altre condizioni infiammatorie papulo-squamose, come la dermatite seborroica. Tuttavia, caratteristicamente la psoriasi del cuoio capelluto si presenta con aree eritematose ben demarcate tendenzialmente asimmetriche sormontate da squame bianco-argentee, associate a prurito e spesso dolore se si forma una vera calotta psoriasica. Per la persistente tendenza alla desquamazione più o meno furfuracea, la psoriasi del cuoio capelluto può spesso provocare “imbarazzo” nei pazienti (ad esempio perché gli abiti tendono a ricoprirsi di forfora, particolarmente visibile su indumenti scuri). Questa condizione può dunque essere responsabile di una ridotta qualità di vita soprattutto nei soggetti di sesso femminile, in particolare se giovani e impegnati in attività lavorative di contatto con il pubblico.
Le principali opzioni terapeutiche consistono nell’utilizzo di shampoo che consentano di ridurre lo spessore delle placche e permettano ai farmaci specifici topici curativi di penetrare meglio.
È preferibile che i trattamenti vengano utilizzati anche in combinazione tra di loro per potere ottenere un risultato migliore. Genericamente, le terapie vanno effettuate in modo ciclico, con una base di mantenimento costante al fine di poter avere un risultato migliore sul lungo termine.
Come sempre, un corretto approccio diagnostico e terapeutico, sul breve e lungo termine, è possibile solo consultando un dermatologo.
Lo sapevi che la psoriasi fa parte della malattia psoriasica?
Fonte
1. Merola JF et al. Underdiagnosed and undertreated psoriasis: Nuances of treating psoriasis affecting the scalp, face, intertriginous areas, genitals, hands, feet, and nails. Dermatol Ther 2018; 31(3): e12589.